Il compenso attribuito ad un soggetto non residente (Paesi Bassi) per un'attività di consulenza resa ad un Ministero Italiano, nell'ipotesi in cui il consulente utilizzi le strutture logistiche del Ministro integrando i requisiti della sussistenza di una "sede fissa" d'affari in Italia, rientra nel reddito di lavoro autonomo e, pertanto, è soggetto alla ritenuta a titolo d'imposta del 30%.
Nell'ipotesi in cui il committente non risulti titolare di partita IVA, il prestatore di servizi estero dovrà emettere fattura con l'addebito dell'IVA secondo le regole vigenti nello Stato estero.